Opuscolo Primo, Parte I, capitolo I – pp. 1-2

San Pietro Celestino, rilievo in pietra calcarea nella cappella di Santa Croce sul Morrone. Museo Civico

I DONI DELLO SPIRITO SANTO

 

Chi avrà bevuto l’acqua che io darò, non avrà mai sete (Giovanni 4, 13 e 7, 37).

Se uno ha sete, venga a me e dal suo seno fluirà acqua viva.

La fonte scorre nella valle: ecco lo Spirito del Timore che umilia l’anima. La fontana manda acqua dolce, da cui i pellegrini vengono rinforzati: ecco lo Spirito di Pietà.

Subito e facilmente viene turbato: ecco lo Spirito della Scienza con cui l’uomo conosce i suoi peccati e da essi viene turbato e contristato.

Fonte puro e chiaro: ecco lo Spirito dell’Intelletto con cui l’occhio della mente si purifica per contemplare le cose celesti.

Tanto ascende l’acqua di fonte, quanta ne discende: lo Spirito innalza l’anima fino al cielo: ecco lo Spirito di Fortezza.

La fonte è amena e piacevole, sazia e ristora: ecco lo Spirito di Sapienza (Romani 8, 26).

Voi non siete nella carne, ma nello Spirito, a patto che lo Spirito abiti in voi. E chiunque è condotto dallo Spirito di Dio, è figlio di Dio.

Lo stesso Spirito rende testimonianza al nostro Spirito, perché siamo figli di Dio.

Lo Spirito aiuta la nostra debolezza. Infatti non sappiamo chiedere nella preghiera ciò che è necessario, ma lo stesso Spirito chiede per noi con gemiti inenarrabili (I Corinzi 12, 11-13).

Nessuno può invocare il Signore Gesù se non nello Spirito Santo. Si legge ancora: a ognuno viene data la manifestazione per utilità dello Spirito.

Un solo e medesimo Spirito opera ogni cosa e la divide sui singoli, come vuole (Sapienza 1, 7).

Infatti lo Spirito Santo fuggirà lontano dall’uomo falso e dai suoi pensieri.

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