
Eremo Santa Croce al Morrone
La parola “solitudine” è composta da “se” e “pàrere”.
La prima indica “divisione”, la seconda “parto” (da “pario”).
Gesù, incarnandosi, si è separato dal Padre; poi dall’utero di Maria come tutti gli esseri umani; poi da coloro che dovevano accoglierlo e non lo hanno fatto, e infine dall’intera umanità.
L’uomo nasce solo e muore solo. Anche Gesù ha fatto questa esperienza.
- «Il mondo è stato fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi e i suoi non lo hanno accolto».
(Giovanni 1, 10-11)
- «Gesù si ritirò presso il mare». ( Marco 3, 7)
- «Gesù partì su una barca e si ritirò in un luogo deserto, in disparte». (Matteo 14, 13)
- «Al mattino presto si alzò quando era ancora buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto». (Marco 1, 35)
- «Quando li ebbe congedati, andò sul monte a pregare. Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare ed egli, da solo, a terra». (Marco 6, 46-47)
- «Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto». (Luca 4, 42)
- «Di lui si parlava sempre di più e folle numerose venivano per ascoltarlo e farsi guarire dalle malattie. Ma egli si ritirava in luoghi deserti a pregare». (Luca 5, 15-16)
- «In quei giorni egli se ne andò sul monte a pregare». (Luca 6, 12)
- «Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare». (Luca 9, 18)
- «Gesù si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo». (Luca 4, 1-2)
- «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». (Luca 9, 58)
- «L’uomo che era stato guarito non sapeva chi fosse (colui che lo aveva guarito). Gesù infatti era scomparso tra la folla». (Giovanni 5, 13)
- «E ciascuno tornò a casa sua. Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi». (Giovanni 7, 53; 8,1)
- «Dicevano infatti “È fuori di sé” (è matto!)». (Marco 3, 21)
- «Rimanete qui a vegliare con me… Poi venne da loro (Pietro, Giacomo e Giovanni) e li trovò addormentati». (Matteo 26, 38-40)
- «Allora tutti i discepoli lo abbandonarono e fuggirono». (Matteo 26, 56 – Marco 14, 50-52)
Lo lasciarono solo. Solo davanti al sommo sacerdote, a Pilato, a Erode e lungo il sentiero per il Calvario.
I Vangeli insistono sulla passione interiore di Gesù, che si esprime nella sua solitudine.
Gesù “solo” non è il soggetto di ciò che gli sta succedendo. Sono gli altri che fanno di Gesù quello che vogliono, ciò che i loro impulsi, le loro decisioni li spingono a fare.
- Si sentì trascurato anche dal Padre: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». (Matteo 27, 46)
Una caratteristica della vita di Gesù è che, dopo aver tanto beneficato ed essere stato applaudito dal popolo, nel momento del dolore è rimasto “solo”.
I suoi bisogni, le sue sofferenze, i suoi sentimenti sono stati trascurati perfino dai suoi amici e discepoli più stretti.
Ma anche oggi Gesù è solo, perché non abbiamo voglia di metterci al suo ascolto. Come Elia, abbiamo più familiarità con le dimostrazioni di potenza dei riti con canti solenni, gesti imperiali, vestiti sontuosi, piuttosto che con il suo sussurro quasi impercettibile.
Sarebbe tutto molto più chiaro e semplice se soltanto imparassimo ad ascoltarlo.
Elia, che non aveva avuto paura di un vento squassante, che non si era spaventato per un terremoto, che non era rimasto impressionato da un fuoco divoratore, viene irresistibilmente attratto da una flebile e quasi impercettibile vocina: “Che fai qui, Elia?”.
La solitudine non è soltanto una mancanza di rapporti affettivi, ma è un’assenza di punti di riferimento, di qualcuno che trasmetta una vera sapienza e, senza sostituirsi a te, ti accompagni nelle scelte di vita.
Si è soli quando non si possiede più una chiave per capire il mondo, la realtà; non si sa più cosa fare.
Siamo connessi a internet, ma rimaniamo s-connessi dai nostri simili. Conta l’efficienza e il successo. e se non ce la facciamo, siamo dei falliti.
Scrive Simone Weil:
«Preserva la tua solitudine. Se mai verrà un giorno in cui ti sarà dato un vero affetto, non ci sarà contrasto tra la solitudine interiore e l’amicizia, anzi proprio da questo segno infallibile la riconoscerai».