Un eremita contemporaneo (morto nel 2006)

“Matta scavò una grotta nelle rocce; e il sabato sera vi restava in preghiera fino all’alba della domenica: silenzio, meditazione, lode di Dio. Non dormiva, perché il suo cuore batteva forte di gioia. Procedette sempre più verso l’interno dell’Egitto: a Deir aba Maqa, un monastero poverissimo, con otto monaci anziani; e a Wadi al-Rajjam, un luogo di austerità spaventosa. Matta e i suoi monaci restaurarono un vecchio edificio, costruirono un refettorio, una tipografia, un ospedale. Da giovane partecipava alla liturgia eucaristica: ora non si fermava a parlare con nessuno; attraversava il monastero in silenzio, senza che nessuno si accorgesse di lui, col volto che irradiava luce.”